“Legàmi Rosso Sangue” di Ursula Coppolaro
In appena cinquanta pagine, Ursula
ci porta in un mondo fantastico intriso di gioie ma perlopiù di
dolori. Una storia di vampiri, di legami perversi e di unioni
inscindibili.
Ora voglio accennarvi alla trama, ma facendo meno
spoiler possibili perché non voglio rovinarvi il piacere della
lettura.
Siamo nel ‘700, nelle campagne senesi. Le
protagoniste sono due sorelle molto unite tra loro: Ludovica, la
maggiore, e Lucrezia, la minore. La loro infanzia passa spensierata
nelle ricchezze del loro sfarzoso castello e la natura incontaminata
che lo circonda.
L’idillio viene rotto il giorno del
matrimonio di Lucrezia con un vecchio e repellente nobile veneziano,
giorno che tra l’altro coincide anche con il suo sedicesimo
compleanno. Il trauma dovuto alla separazione coatta tra le due
sorelle e il disgusto manifestato fin da subito da Lucrezia nei
confronti del consorte fanno in modo che Ludovica giuri a sua
sorella, prima ancora che se stessa, di liberarla il prima possibile
da quell’unione non voluta e rigettata fin dal profondo
dell’anima.
Quando Ludovica conosce Eugenio, un giovane
mandato al castello per imparare da lei a leggere e a scrivere, a
passare da un’amicizia complice ad un amore passionale è
praticamente un attimo. Ma il ragazzo nasconde un segreto: egli è in
realtà un vampiro, giovane di aspetto ma trasformato ormai da
parecchi anni, che innamorato perso di Ludovica decide di
trasformarla in un essere immortale come lui. Ludovica fin dal primo
momento si sente frastornata, è riconoscente verso il suo creatore
ma non riesce ad accettare la sua nuova natura Si rifiuta infatti di
cacciare prede umane per bere il loro sangue, e preferisce di gran
lunga nutrirsi di piccoli mammiferi e restare sempre allo stremo
delle forze. Questa sua sconsiderata moralità manda su tutte le
furie Eugenio che perde ben presto i modi di fare gentili e premurosi
facendo venir fuori la sua natura violenta e crudele fino al punto di
arrivare a malmenare Ludovica in molte occasioni.
Questo
rapporto di odio e amore va avanti per anni, finché anche Lucrezia
non viene trasformata in vampira da Eugenio per salvarla dal
tentativo di avvelenamento da parte di suo marito e Ivonne, quella
che da semplice cameriera è divenuta nel frattempo la sua
amante.
Lucrezia, a differenza di sua sorella, apprezza ciò che
è diventata come se quello fosse stato da sempre il suo destino, al
punto tale da divenire una spietata assassina peggio di Eugenio.
Questa complicità li porta a divenire dapprima amanti segreti e poi
compagni di vita ufficiali, spezzando il cuore alla povera Ludovica
che non può fare altro che accettare quella situazione, amandoli
entrambi. I tre, che covavano vendetta già da un po’, trovano il
modo per attuarla togliendo di mezzo sia lo sconcio marito di
Lucrezia sia la sua giovane amante.
La vita riprende tranquilla,
e soprattutto per Ludovica porta grandi novità: un nuovo amore,
Damiano. Un amore questa volta sincero, autentico, destinato
all’eternità e conosciuto per caso in una bottega.
A minare
la loro felicità è ancora una volta Eugenio che, indispettito da
tale conoscenza, non tarda a manifestare ancora la sua natura
distruttiva.
L’amore profondo e il legame rosso come il sangue
e indistruttibile come l’acciaio che lega Ludovica e Lucrezia
riesce ad avere la meglio anche sul patto di riconoscenza e
sudditanza che lega un vampiro neonato al suo creatore.
Vorrei raccontarvi come sono venuta a conoscenza di questo racconto.
Mi trovavo presso libreria Cuentame di Empoli e l’occhio mi è
caduto su un tavolino su cui erano disposti due libri: "Legàmi
Rosso Sangue", appunto, e "Le Favole Nere". Benché
infatti la prima pubblicazione di Ursula sia questa, è stato grazie
a "Legàmi Rosso Sangue" che l'ho conosciuta, anche
personalmente. Quindi per me è stato questo il primo suo libro che
ho letto.
A incuriosirmi sono state le poche righe riportate in
quarta di copertina e tratte dalla poesia Passione Vermiglia, che vi
voglio citare perché a mio parere sono meravigliose:
“Ululano
nervosi i lupi nel bosco, aspettando un cenno di grazia del loro
Signore, intanto danzano le fanciulle intorno ai falò, la festa sta
per avere inizio.
Grida di terrore si perdono nell’aria
profumata del crepuscolo, la gioia del malcontento accende gli
animi.
Gli amanti si cercano e si bramano, unendosi alla natura
che li circonda, per poi dileguarsi alla luce dell’alba, come se
fossero stati soltanto un bellissimo sogno.
Grida di terrore si perdono nell’aria
profumata del crepuscolo, la gioia del malcontento accende gli
animi.
Gli amanti si cercano e si bramano, unendosi alla natura
che li circonda, per poi dileguarsi alla luce dell’alba, come se
fossero stati soltanto un bellissimo sogno.”
Io di
Ursula ho già parlato in una precedente recensione, quella su “Le
Favole Nere”, e quindi ho già espresso il mio parere sul suo stile
narrativo. Non mi smentisco nemmeno stavolta e ripeto ciò che ho
sempre sostenuto in linea di massima: la semplicità è la miglior
cosa.
Anche se mi sarebbe piaciuto che alcune situazioni
venissero approfondite, così come anche i personaggi, se non ho
capito male ci dovrebbe essere un sequel che io aspetto a gloria!
BREVI
CONSIDERAZIONI SUI PERSONAGGI
Io ho odiato praticamente tutti a
parte Ludovica. Sì, sono tremenda, lo so…
Ho odiato Eugenio
tanto quanto il viscido marito di Lucrezia. E anche lei. Ho provato
una pensa sconfinata per Ludovica, invece: una vampira buona che si
affama piuttosto che cedere alla sua natura e venir meno alla sua
moralità.
Su Ivonne, la giovane amante del marito di Lucrezia,
posso dire che è la classica mangiatrice di uomini ricchi, vecchi
untuosi e sesso-dipendenti a cui basta poco per abbandonarsi alla
tentazione. Ma Ivonne oltrepassa il limite quando decide che per
diventare la prima e unica moglie, Lucrezia debba morire.
Alla
fine mi hanno dato tutti una motivazione per detestarli, tutti
eccetto Ludovica, ripeto, che mi ha fatto solo una gran pena, ancor
più di Lucrezia.
Sono un’amante delle storie a lieto fine e
Ursula mi ha dato tante soddisfazioni. Ha fatto in modo che l’epilogo
fosse giusto e che l’amore fra sorelle vincesse sopra tutto e
tutti.
Sarà perché sono fortunata e ho una gran capacità di
discernimento quando scelgo le mie letture… ma anche per questo
libro il mio voto è 10.
“Voglio dedicare questo
Libro a tutte le persone che ancora credono nella fantasia,
nell’eternità e nei cambiamenti”. (Ursula Coppolaro).
Ecco
perché non posso dare meno di 10 come voto finale. Questo libro è
dedicato anche a me, inguaribile sognatrice ad occhi aperti.
Un
libro per farti sognare non deve essere un tomo gigantesco, non
necessariamente. Poco ma buono, questo è il mio motto. Semplicità
is the way!
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