“The Room” di Alexandra Rose e Francesca C. Cominelli
“The Room” è un romanzo erotico scritto da Alexandra Rose e Francesca C. Cominelli, pubblicato in self nel 2018.
SINOSSI
“Non fare sesso nelle stanze.
Non sentirti mai in obbligo.
Non superare i tuoi limiti.
Sono queste le uniche tre regole de The Room, un Night Club elegante e raffinato al centro di Santa Monica.
Ginevra e Amelia si trasferiscono in America per il dottorato e capitano quasi per caso di fronte all’annuncio online del locale. Per loro è un gioco, un modo per mettersi alla prova e trarne delle esperienze da trascrivere nei loro romanzi erotici.
Quando diventano Perle, non sanno che ad attenderle al di là della porta c’è qualcosa che le sconvolgerà per sempre.”
CONSIDERAZIONI GENERALI
“The Room” è il primo libro che Francesca e Alessandra scrivono a quattro mani, come riportato in biografia.
Non mi dilungherò troppo sulla trama, come sempre, per non incorrere in spoiler (e perché nella sinossi c’è già scritto abbastanza), ma vorrei invece spendere due paroline sui personaggi di questo romanzo.
Ginevra e Amelia sono le protagoniste principali, hanno entrambe ventisei anni e pur essendo diverse caratterialmente sono amiche del cuore da anni. Grandi amici da tempo immemore sono anche i due protagonisti maschili, Killian e Lucas, che di anni ne hanno trentasei. Su di loro vorrei evitare di raccontare troppo per farveli scoprire da soli nella lettura, ma riguardo alle due ragazze posso dirvi di più.
Amelia è la scienziata di casa sua, come si definisce lei stessa. È una ragazza forte e orgogliosa, con una gran voglia di vivere. Non si fa abbattere dalle avversità della vita neanche quando il mondo le crolla addosso, non si arrende e non si lascia andare alla disperazione. Ho trovato davvero drammatico e molto coinvolgente il racconto di come il suo incubo ha avuto inizio; io, che quando leggo un libro mi ci immergo completamente, sono riuscita ad avvertire il suo sbigottimento e la sua angoscia di fronte alla notizia delle sua condizione fisica, così come la sua grinta che le ha impedito di lasciarsi andare. L’ho preso come un invito a reagire al male e alla sofferenza e non a chiudersi in se stessi come un riccio. Complice il suo orgoglio probabilmente, il non voler pesare sugli altri, il non far dispiacere le persone che ama, e la voglia di vivere la vita fino in fondo e fino alla fine. Amelia è la mia preferita tra tutti i personaggi del libro, la trovo molto ben caratterizzata e ammiro la sua personalità tenace. Di lei ho apprezzato anche la sua tormentata relazione con Lucas, e dunque anche quest’ultimo di conseguenza. All’inizio lui è davvero odioso con i suoi repentini cambi di umore, ma la motivazione che sta alla base del suo comportamento ci verrà spiegata quasi alla fine.
Di Ginevra ho apprezzato la sua simpatia, il suo essere così… naif, un po’ goffa e maldestra (in certe scene mi sono proprio messa a ridere) con la passione sfrenata per gli unicorni. Non la considero infantile in senso dispregiativo per via della sua età, a ognuno piace quello che piace al di là degli anni di vita. Sa essere sia romantica che passionale, sia bambina che donna allo stesso tempo, e penso che nel mondo reale ne esistano tante di persone così. Nella sua relazione con Killian (o Kay) si può apprezzare molto di più la trama del libro, il cui scopo non è solo quello di trovare sempre un pretesto per far accoppiare i personaggi come conigli. In un romanzo del genere è normale che ci siano scene di sesso ogni tre per due; a volte queste possono apparire un po’ esagerate, è vero, poiché una passionalità estrema tra due perfetti sconosciuti è difficile che esploda nella realtà. Ma il bello dei libri penso che sia proprio questo: il non ricalcare la realtà per filo e per segno, non porre limiti all’immaginazione.
E poi, per chi crede nel colpo di fulmine, tutto è possibile.
Un’altra nota positiva è che non ho trovato termini volgari per descrivere le scene hot, benché queste siano effettivamente molto esplicite. Cadere nella pornografia è un attimo, mentre per me l’erotismo dovrebbe essere qualcosa di più soft. Diretto ma non osceno, ecco. Penso che “The Room”, rispetto a tanti altri libri simili, sia quello meno “sconvolgente” da questo punto di vista.
Che altro aggiungere per concludere la recensione? Beh, intanto vorrei puntualizzare il fatto che “The Room” è un libro scritto a quattro mani, e penso che non ci sia voluta metà della fatica per la sua stesura, ma il doppio semmai. Mentre leggevo pensavo anche a quanto potesse essere stato complesso per le autrici suddividersi i capitoli e poi metterli insieme in modo che la narrazione filasse liscia e senza incongruenze. Su questo Alessandra e Francesca hanno fatto un ottimo lavoro. Si vede che sono due scrittrici davvero in gamba, non c’è dubbio. Hanno talento e passione per la scrittura, mettono amore e dimostrano di possedere delle competenze in quello che fanno.
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