”Le Favole Nere” di Ursula Coppolaro
”Le
Favole Nere” è una raccolta di cinque storie brevi scritte
dall'autrice Ursula Coppolaro e pubblicate in self nel
gennaio 2016 con You Can Print. Non
fatevi trarre in inganno dall’aggettivo “Nere”, perché di
maligno non c’è nulla, anzi. Sono storie di Luce, anche quelle
senza lieto fine. Il finale di alcune delle favole di cui vi parlerò
non sarà dolce infatti, però a parer mio hanno più cose da
insegnare del “vissero per sempre felici e contenti”. Ma
partiamo dall’inizio.
La
prima favola è intitolata “La Figlia del Sole”, e racconta la
breve e triste vita di una bambina di nome Cloe concepita durante
l’esplosione di un reattore nucleare.
Dopo
una gestazione durata appena sette mesi la piccola Cloe viene alla
luce, ma la sua evidente malformazione fisica dovuta agli effetti
delle radiazioni suscita ribrezzo non solo nei medici e nelle
infermiere, ma addirittura nei suoi stessi genitori, che decidono di
abbandonarla in un istituto per bambini affetti da handicap
fisici.
Dopo
molti anni passati nella più totale solitudine rinchiusa in una
fredda e spoglia cella, Cloe viene trasferita in un convento per
ragazzi abbandonati gestito da suore. La nuova casa di Cloe, una
stalla imbottita di paglia profumata non può essere più
confortevole di così per lei, che grazie alla presenza di enormi
finestre adesso è in grado di ammirare il sole in tutto il suo
splendore.
Qui
Cloe trascorre i tre anni più belli di tutta la sua vita in
compagnia dell’unica persona che non la tiene alla larga: una
compassionevole suora di nome Linda, la sola che riesce a guardarla
con il cuore anziché con gli occhi, scorgendone la bellezza nascosta
al di là del suo aspetto anomalo.
Ma
come accade spesso, le cose belle non hanno vita molto lunga.
A
causa di un malinteso Cloe è costretta a fuggire dalla stalla,
facendo perdere così ogni sua traccia. Dopo quasi un mese, grazie ad
una segnalazione, l’esercito mobilitato in precedenza per
catturarla la ritrova ma solo suor Linda la riconosce. Ora infatti
Cloe ha l’aspetto di una bellissima ragazza, normale e completa,
“risorta” da un bozzolo simile ad una farfalla che ha completato
la metamorfosi. Gustandosi l’ebbrezza del volo e del vento, Cloe si
slancia verso il sole nel tentativo di raggiungerlo
Ma
il prezzo della sua libertà e felicità sarà molto alto.
Segue
la favola dal titolo “La Strega Buona”, la storia di una dama in
pena per il suo cavaliere partito in missione per uccidere un drago e
mai più rincasato, che decide di lasciare tutto e mettersi alla sua
ricerca.
Dopo
un lungo ed estenuante viaggio, la donna trova riparo e accoglienza
presso l’abitazione di un’anziana strega. Poco prima di morire,
la strega decide di lasciarle in eredità tutti i suoi averi (casa,
orto e tre gatti) e parte dei suoi poteri magici, raccomandandole di
portare pazienza perché presto troverà tutte le risposte che
cerca.
Un
giorno, uno dei servitori del Capo del Villaggio bussa alla porta
della giovane strega per consegnarle l’invito al matrimonio della
figlia dell’uomo. Presentandosi alla festa, quando la donna
riconosce nello sposo il suo amato cavaliere scomparso da tempo, gli
si getta ai piedi ma lui la rifiuta imbarazzato.
In
aiuto della donna accorrono quindi i tre gatti della defunta strega,
che esprimendosi a voce come gli esseri umani le danno due possibili
opzioni: uccidere la figlia del Capo Villaggio e far innamorare di
nuovo di lei il suo amato, o far riacquistare la memoria a
quest'ultimo per salutarlo poco prima di trasformarsi in vento,
perdendolo per sempre.
L’epilogo
di questa storia è un insegnamento sul vero amore, sul suo senso e
su quanto si è disposti a rinunciare per il bene dell’altro.
Perché amare non significa possedere o trattenere qualcuno con la
forza, ma lasciarlo libero. Scoprendo forse che, alla fine, non ci ha
mai dimenticato e noi non lo abbiamo realmente lasciato.
Io
credo fermamente che certi amori vadano oltre la vicinanza fisica.
Persino oltre il bene ed il male.
La
terza favola si intitola “Esmeralda” ed è una storia di vampiri,
di un amore indissolubile, eterno e così antico da perdersi nelle
pieghe del tempo fino a trasformarsi in leggenda.
La
storia è ambientata nell’Italia di fine ottocento. Esmeralda è
solo una neonata quando suo padre dà l’ordine ad uno dei suoi
servitori di farla sparire per sempre, rea di aver provocato la morte
dell’amata moglie subito dopo il parto.
Invece
di ucciderla, il servo decide di lasciarla nei pressi di un circo con
la speranza per lei di un destino meno crudele. A salvare e
accogliere la piccola Esmeralda è il giovane Darius, uomo
affascinante e misterioso capace di domare anche la belva più
feroce.
Darius
non è un uomo comune, si percepisce: lui è un vampiro della
Romania, dall’aspetto giovane ma dall’anima antica. La sua vera
natura salta fuori quando è costretto a salvare Esmeralda dalle mani
viscide di un perfido frate. Dichiarandosi reciprocamente amore,
Darius ed Esmeralda danno finalmente libero sfogo alla loro ardente
passione.
Ben
presto però la morte del frate insospettisce la comunità locale,
che già da tempo mal vede la presenza del circo in paese. Così i
residenti decidono di coalizzarsi contro i nomadi circensi:
cominciano uccidendo tutti gli animali, tranne i lupi che riescono a
fuggire, e finiscono trucidando tutti gli artisti, i Freaks, semplici
esseri umani e non demoni, nati con malformazioni fisiche di vario
genere.
Accusata
di stregoneria Esmeralda viene catturata, torturata e condannata
all’impiccagione. Per la terza volta, il suo amato vampiro riesce a
salvarla da morte certa, trasformandola in una immortale come
lui.
Ora
niente e nessuno rappresenta più una minaccia per loro due. Darius
ed Esmeralda sono liberi di amarsi, oltre la morte e oltre il tempo
che condivideranno per l’eternità.
Il
penultimo racconto si intitola “Jack e la Zucca Stregata”, una
storia che parla di una maledizione lanciata al figlio non ancora
nato di un contadino che è stato scortese nei confronti di una
strega in difficoltà.
Quando
il bimbo viene al mondo, ha proprio l’aspetto bizzarro di
Jack-o’-Lantern come la strega aveva predetto. Viene chiamato Jack,
e sostanzialmente di tratta di un ragazzo-zucca, dall’aspetto buffo
ma anche inquietante.
Un
giorno Jack vede una bellissima fanciulla farsi il bagno in un
ruscello nel bosco dove è solito rifugiarsi in compagnia dei suoi
amici animali, inutile dire che se innamora a prima vista.
Contro
ogni previsione i due giovani divengono grandi amici, tanto che la
ragazza, che si chiama Amelia, decide di presentarlo a sua madre.
Si
scopre che la madre di Amelia è quella stessa strega che sedici anni
addietro aveva lanciato la maledizione contro Jack e la sua famiglia,
e perciò non è contenta di averlo in casa. Rimprovera la figlia,
che sostiene di amare il giovane di vero cuore e per provarlo lo
bacia.
Il
bacio del vero amore rompe l’incantesimo, ma accade qualcosa che il
povero Jack mai avrebbe potuto immaginarsi.
In
questa favola l’aspetto bizzarro, diverso, fuori dal comune è la
vera bellezza. L’unicità, la particolarità, i dettagli hanno
fatto innamorare Amelia di Jack, non il suo aspetto umano così
banale e scontato che quasi lo abbrutisce.
Quindi
il significato è che la vera bellezza non è l’avvenenza dei
lineamenti ma quel qualcosa di nostro, di unico e irripetibile di cui
qualcuno può anche innamorarsi, e addirittura prima che lo facciamo
noi.
Cerchiamo
di non cambiarci mai e di non rinnegare ciò che siamo. La nostra
nuova persona potrebbe non piacere più a chi ci ha sempre visti
perfetti.
Il
titolo dell’ultima favola è “L’Eterna Amicizia” e parla di
fantasmi. I cosiddetti fantasmi sono anime di persone trapassate
intrappolate in un mondo che ormai non gli appartiene più a causa di
conti in sospeso da risolvere.
Siamo
nella Scozia del 1863. Il signor Smith si è appena trasferito con la
famiglia, moglie e figlioletto, da Londra per lavorare come guardiano
di un cimitero.
Il
piccolo Adam (questo il nome del bambino) nonostante le prese in giro
dei nuovi compagni di classe non si fa un problema del lavoro di suo
padre, che anzi aiuta volentieri quando può.
Durante
l'ennesima passeggiata nel camposanto, Adam incappa in un grande
cespuglio e nascosto tra i rami e le foglie nota la tomba di un
bambino di nome David. Intento a leggerne il nome sulla vecchia
lapide, il fantasma di David compare davanti ai suoi occhi, ma Adam
non mostra segni di paura. Infatti ha sempre creduto nell’esistenza
dei fantasmi e per lui questa è solo una conferma della sua
convinzione.
Passano
gli anni, e Adam diventa un giovanotto. Si trasferisce a Londra per
avere maggiori possibilità lavorative ma in cuor suo non ha mai
dimenticato il suo piccolo amico morto a soli sei anni. Volendolo
aiutare a risolvere le questioni che ancora gli impediscono di
ascendere al cielo, Adam scopre la causa reale della sua morte
prematura trovando la soluzione a quella fase di stallo proprio nel
luogo dove David ha perso la vita nel lontano 1764.
Personalmente
ho trovato questa favola la più bella in assoluto. Mi ha fatto
commuovere leggendola. Ora David è libero e può finalmente riposare
in eterno.
Io
ritengo che l'amicizia sia la forma d'amore più sacra e pura che
possa esistere. Chi trova un amico trova un tesoro d'altronde, no?
Poco importa se di un altro piano dimensionale.
L'amore
non ha confini.
Abbiamo
visto, tramite queste favole bellissime e profonde, che brutto non
significa cattivo. I personaggi racchiusi in queste pagine ci
vogliono trasmettere proprio questo messaggio attraverso le loro
storie. Dal titolo all’ultima pagina scritta.
Non
giudichiamo mai un libro dalla sua copertina o una persona dal suo
aspetto fisico. Come nelle fiabe, così nella vita reale esistono
streghe buone e lupi travestiti da pecora. Come diceva Albert
Einstein: ”è più facile scindere un atomo che abolire un
pregiudizio”, ma io confido che libri come questo possano
riuscirsi, invece.
Quella
di Ursula è una scrittura essenziale, semplice. Per lanciare un
messaggio io penso che non sia importante macinare pagine e pagine.
Quando si sa cosa dire non c’è bisogno di dilungarsi troppo.
“Le
Favole Nere” è un libro che vi consiglio di avere, si legge in
poco e ogni volta che lo si prende in mano ci dà qualcosa in
più.
Che
dire, voto finale sicuramente 10.
Tutto
ciò che ho scritto riguardo questo libro potrebbe non coincidere con
i pensieri dell'autrice. Io leggendo le sue bellissime favole ho dato
una mia interpretazione
che mi auguro non sia lontana troppi anni luce dalle sue reali
intenzioni.
Una
considerazione tra tutte dovrebbe trovarci assolutamente d'accordo:
non si è mai troppo grandi per amare le favole.

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